Grande emozione ieri per il mondo della moda, l'esordio di Jeremy Scott da Moschino, lì dove per vent'anni aveva regnato Rossella Jardini, già assistente del fondatore Franco. Jeremy è un tipo davvero pop: "mi viene naturale esserlo" spiega esibendo la cresta colorata, lo sguardo cattivo e poca simpatia a prima vista, ma molta fantasia e perfino, negli anni novanta, uno stage da Moschino.Lui è americano, anzi molto americano, ma con il suo marchio ha anche lavorato e sfilato ormai in tutte le capitali della moda, è appoggiatissimo dagli americani, è circondato da uno staff americano, insomma è l'uomo giusto per il mercato americano e per i colossali media americani.
Al suo debutto milanese aveva una prima fila molto ricca: dalle cantanti Katy Perry e Rita Ora e al duo newyorkese The Misshapes di cui la modella Leigh Lezard è la voce. Detto questo possiamo dire, collezione divertente, bella e degna della maison, dagli abiti agli accessori fino al tono haute couture dei vestitoni fumettistici da red carpet. Sartorialità e ironia sono nel DNA di Moschino e Scott lo sa bene. Ci aggiunge una irriverenza più contemporanea ed ecco che la M di un famoso marchio del fast food (McDonald per capirci meglio) diventa quasi un cuore piazzato dappertutto, tra rosso e giallo, sulla schiena della giacchina chanellosa e perfetta, sulla seta che orla il bon ton del tailleur, perfino sul dietro della pelliccia di visone ma anche sulla maglia fumetto decisamente più easy. I due colori della catena di panini si accoppiano dappertutto e si rincorrono tra borsette con catena e secchielli come il bicchierone da bibita, maglie e piccoli accessori che formano una collezione che andrà subito a ruba.
Complimenti Jeremy come sempre ci hai lasciato a bocca aperta.
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